Riceviamo e pubblichiamo questa lettera da parte di molti lavoratori della Port Mobility, in riferimento a quanto pubblicato sul blog di Etruria News in data 9 agosto 2016.

Abbiamo appreso da alcuni social network che un tale Paolo Gianlorenzo ha pubblicato una lunga dissertazione, infima e calunniosa nei confronti della proprietà di Port Mobility, di taluni dirigenti ed impiegati.

Questo ignobile tentativo teso a minare la nostra onorabilità e la nostra stabilità occupazionale lo rispediamo con forza al mittente, ai mandanti che lo hanno pagato e a tutti coloro che, con i loro inviti a leggere e con i loro “mi piace”, sperano di poter piegare la dignità nostra e delle nostre famiglie.

Siamo onesti lavoratori, che di giorno e di notte sotto il sole cocente o la pioggia battente, siamo sui piazzali o sulle banchine a svolgere le nostre mansioni con impegno e con orgoglio.

Non si possono sopportare le offese a tante giovani ragazze per bene o ai nostri responsabili che tutti i giorni e tante notti sono insieme a noi ad aiutarci quando il lavoro non ci permette neanche di fumare una sigaretta.

Gianlorenzo parla della Port Mobility come di una società dove un paio di uomini alzano ed abbassano una sbarra per far passare le macchine. Venisse in porto 365 giorni su 365 a vedere il lavoro che svolgiamo e a vedere quanto sudiamo, un lavoro per il quale però siamo orgogliosi, che ci permette di far vivere le nostre famiglie con dignità ed onestà e che ci viene retribuito puntualmente e correttamente.

Non sappiamo e non vogliamo sapere i motivi di questi attacchi a Port Mobility e a tutti noi, ma attenzione Gianlorenzo, siamo disposti a difendere il nostro posto di lavoro, le onorabilità di tutti noi, delle nostre famiglie e dei nostri datori di lavoro con le unghie e con i denti.

 

I lavoratori della Port Mobility

Civitavecchia, 11/08/2016

Per comodità di lettura, abbiamo trascritto la lettera dei nostri colleghi che riportiamo qui di seguito in allegato:

ALLEGATO

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