Con il prezioso contributo della Dott.ssa Sara Fresi, giornalista, ricercatrice e direttrice del quotidiano web www.lemusenews.it, autrice di varie pubblicazioni di carattere storico tra cui Lazzaretto. Il nostro luogo del cuore, vi raccontiamo alcuni aneddoti e curiosità sul Fortino di San Pietro sul Molo del Lazzaretto, il più antico monumento del Porto Storico di Civitavecchia.

Per chi non lo sapesse, il Fortino di San Pietro sul Molo del Lazzaretto è un sito archeologico di età traianea con quasi 2000 anni di storia e si trova all'interno del porto storico di Civitavecchia vicino al Molo di San Teofanio (vedi la mappa in fondo alla pagina).

Nelle righe che seguono, attraverso un breve excursus storico, vi porteremo alla scoperta di fatti ed aneddoti che hanno riguardato questo importante monumento di Civitavecchia nel corso di alcuni secoli.

Il Fortino di S. Pietro sul Molo del Lazzaretto al tramonto - Foto di Marcello Tedeschi

Il Fortino di S. Pietro sul Molo del Lazzaretto al tramonto - Foto di Marcello Tedeschi

Il Fortino di San Pietro nel corso dei secoli: alcuni aneddoti storici

'Nel Cinquecento il Molo del Lazzaretto si trovava in stato di totale abbandono e degrado. Dobbiamo arrivare alla prima metà del Seicento, per assistere ai primi importanti lavori di restauro e ricostruzione.

Tra il 1692 ed il 1694, infatti, venne realizzato un granaio su commissione del duca di Ceri Livio Odescalchi, nipote di Papa Innocenzo XI.

Tra il 1753 ed il 1759 venne eretto l'Ospizio dei Frati Cappuccini e, vicino, il granaio dell'Annona di Roma (1754 - 1756) per volere di un altro papa, Benedetto XIV, su disegno di Giuseppe Pannini.

Alla fine del Settecento ci furono violente epidemie. Il tifo fece molte vittime, tra cui diversi membri delle famiglie Grasselli e Annovazzi. La febbre gialla fu trasmessa dai militari agli abitanti che furono ricoverati in massa nel Lazzaretto. Coloro che venivano contagiati da malattie rare e violente venivano messi in quarantena all'interno del Lazzaretto. Con l'arrivo dei francesi, vennero stabilite norme e regolamenti per l'Amministrazione di Sanità. Una peculiarità era l'applicazione della quarantena d'osservazione anche per le merci: fino a dieci giorni se provenienti dal continente e dalla parte del ponente, esclusa l'America, e fino a dodici giorni di quarantena per le merci provenienti da Gibilterra e da Malta, ad iniziare dal giorno stesso in cui il bastimento faceva ingresso nel porto.

Un'antica litografia del 1896 che ritrare il Porto di Civitavecchia ed il Molo del Lazzaretto in alto a sinistra

Un'antica litografia del 1896 che ritrare il Porto di Civitavecchia ed il Molo del Lazzaretto in alto a sinistra

Una cartolina d'epoca del 1924 che ritrare il Porto di Civitavecchia ed il Molo del Lazzaretto

Una cartolina d'epoca del 1924 che ritrare il Porto di Civitavecchia ed il Molo del Lazzaretto

Nella prima metà dell'Ottocento, durante il periodo dell'occupazione francese, le strutture che erano sopra il Molo del Lazzaretto furono adibite sia ad ospedale per accogliere gli ammalati che a caserma per ospitare i soldati francesi.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Civitavecchia subì 87 bombardamenti, una grave ferita che influì sull'aspetto urbanistico, sociale e culturale della città.

Il Molo del Lazzaretto e le strutture sovrastanti furono gravemente danneggiate il 21 e 22 novembre 1943. Il 21 novembre, alle 12.50, una formazione di circa 50 quadrimotori americani sganciò un centinaio di bombe su Civitavecchia. L'attacco provocò ingenti danni nell'area portuale e nel centro della città. Il 22 novembre, alle ore 11.30, un altro violento bombardamento colpì la città, il porto e la stazione.

Con l’arrivo degli anni '60 il porto iniziò il suo sviluppo e di conseguenza anche i primi traffici navali con la Sardegna. Proprio in quel periodo diversi articoli giornalistici si scagliarono contro il Fortino del Lazzaretto auspicandone la demolizione. "Divenne uno scottante problema da risolvere","uno sconcio all'interno del nostro porto" solo per citare alcuni titoli di articoli dell'epoca.

Scoppiò un vero e proprio "Caso di Stato", tanto che ci furono le Interrogazioni portate in discussione al Senato da Angelilli, Azara e Monni che recepirono le istanze di chi non voleva più quell'antico monumento.

L’incidente della Tyrsus

Nel settembre 1961 entrò in funzione il Servizio Traghetti e fu sollecitata anche la Sovrintendenza alle Belle Arti, perché desse il nulla-osta alla demolizione del Fortino, ma la stessa pose il suo veto.

Il 9 settembre 1961 la nave traghetto Tyrsus fece il suo primo ingresso nello scalo civitavecchiese e venne impiegata per il collegamento con Golfo Aranci, tappa storica nella comunicazione con la Sardegna.

La nave Tyrsus al Porto di Civitavecchia in un'immagine d'epoca

La nave Tyrsus al Porto di Civitavecchia in un'immagine d'epoca

Il 27 novembre 1961 la Tyrsus impattò contro gli scogli del Molo del Lazzaretto: durante la manovra di approdo nell'invasatura, l'elica di sinistra fu ridotta in pezzi.

Le conseguenze dell'incidente furono la sospensione dell'esercizio del traghetto per un periodo di tempo non facilmente valutabile, almeno fino a quel momento.

L'elica doveva essere sostituita, perché era irrimediabilmente danneggiata. La Tyrsus venne sostituita dalla nave Hermaea, il nuovo traghetto in costruzione nel cantiere palermitano varato il 30 novembre.

Nel dicembre 1961 iniziarono interventi per la messa in sicurezza del Fortino del Lazzaretto e vennero collocati una serie di pali detti "briccole", ovvero tubi saldamente piantati sul fondo marino.

Ancora una volta venne chiesto alle Belle Arti il nulla-osta per la demolizione dell'antica struttura, ma anche questa volta fortunatamente questa si oppose.

Una suggestiva immagine del Fortino di S. Pietro visto dall'alto - Per gent. concessione della Drone Solution

Una suggestiva immagine del Fortino di S. Pietro visto dall'alto - Per gent. concessione della Drone Solution

Curiosità Archeologiche

Della struttura originaria del Fortino, di epoca romana, la parte della "testata" è quella che si è meglio conservata. Il modello originale era in opus pilarum e presentava dei trafori di sottoflutti, ad archi (originariamente otto), che avevano la funzione di attutire le azioni delle mareggiate.

La base sommersa aveva, invece, una cornice sporgente realizzata con pietraforte, materiale di grande resistenza e ricoperto di uno strato di scaglia scolpito. Il Fortino, di base circolare, aveva in origine tre piani collegati con una scala interna e presentava delle finestre con inserti, detti cubilia.

Per la sua costruzione furono impiegati massi squadrati di travertino rosato, provenienti dall'area della Ficoncella, posti in 2-3 strati.

Ancora oggi all'esterno sono ben visibili i tre stemmi papali che ricordano la visita nel 1597 di papa Clemente VIII accompagnato da otto cardinali. Gli stemmi rappresentano le casate del pontefice e dei cardinali Aldobrandini e Cesi.

Il Fortino di S. Pietro sul Molo del Lazzaretto con i 3 stemmi papali ben visibili sulla facciata

Il Fortino di S. Pietro sul Molo del Lazzaretto con i 3 stemmi papali ben visibili sulla facciata

Ad oggi, il Fortino di San Pietro, rappresenta a tutti gli effetti un vero e proprio unicum storico: non esistono, infatti, al mondo moli antichi così straordinariamente conservati.

Non possiamo che auspicare che questo importante monumento venga presto valorizzato e la sua struttura musealizzata per essere finalmente fruibile ai tanti visitatori che ogni giorno arrivano nel nostro porto.

A cura di Sara Fresi.

Info utili

Molo del Lazzaretto

COME ARRIVARE

L'antico Molo del Lazzaretto si trova dalla parte opposta della Rocca vicino al molo San Teofanio.

Per raggiungerlo entrate al Porto di Civitavecchia e alla grande rotonda con al centro la statua dell'imperatore Traiano proseguite costeggiando le mura alla sinistra verso Loc. Prato del Turco. Proseguite sempre dritti verso il Molo San Teofanio e dopo poco siete arrivati.

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