Il porto di Civitavecchia si tinge di verde grazie al progetto Life3H. Presentate le tempistiche della fase di sperimentazione per la realizzazione della prima “Hydrogen Valley” portuale italiana.

Musolino (AdSP): “L’obiettivo finale è quello di sviluppare in modo sostenibile l’intero sistema portuale avviando azioni concrete”.

Progetto Life3H - Workshop a Molo Vespucci

Progetto Life3H - Workshop a Molo Vespucci

Civitavecchia, 26 novembre 2024 - Il porto di Civitavecchia si appresta a sperimentare la sua valle a idrogeno con l’utilizzo di autobus dedicati ai servizi dello scalo, frutto del progetto cofinanziato dall’Unione Europea e denominato “Life 3H”, insieme all’altopiano delle Rocche in Abruzzo e alla città di Terni. Civitavecchia si pone, quindi, come apripista per costruire sistemi innovativi che sfruttino l’idrogeno come elemento chiave per la transizione verde.

“Siamo la prima “Hydrogen Valley” portuale italiana", ha sottolineato il presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Pino Musolino nel corso del Workshop che si è tenuto questa mattina a Molo Vespucci

“Abbiamo creduto a un determinato tipo di sviluppo e visione in un periodo storico particolare. Nato nel 2021 come progetto pubblico, è divenuto poi partenariato misto grazie alla lungimiranza di società che operano nel porto. E tengo a sottolineare questo passaggio perché la vera capacità di cambiamento viene interpretata quando pubblico e privato si uniscono. Sarà l’idrogeno la soluzione del futuro? Non lo sa nessuno. Intanto dobbiamo sperimentare e procedere per tappe. Come per il vestito di arlecchino: ogni toppa colorata è un pezzo della transizione sostenibile, piccoli incrementi marginali. Non si può centrare direttamente l’obiettivo, però bisogna partire con azioni concrete”, ha aggiunto. 

Il logo del progetto Life 3H

Il logo del progetto Life 3H

“La sostenibilità – ha ripreso Musolino - si fonda su tre pilastri: ambientale, sociale ed economico ed è necessario combinarli tutti. Un progetto come questo è un banco di prova. Noi ci stiamo provando. Stiamo sperimentando anche i cassoni per avere energia dalle onde. Ci riusciremo? Non è dato saperlo, ma sperimentiamo. Tra un anno verificheremo quanto fatto per non rimanere solo nella fase delle premesse, con l’obiettivo finale di sviluppare l’intero sistema portuale”.

Nello specifico, la fase sperimentale del progetto prevede l’alimentazione, anche con l’eccesso di idrogeno proveniente dalle produzioni industriali locali, di due bus che saranno impiegati per il trasporto pubblico portuale. I bus, di proprietà della Port Mobility S.P.A., già acquistati dalla Rampini spa, riceveranno la fornitura giornaliera - pari a 10 chili di idrogeno – dalla stazione di rifornimento dell’Interporto di Civitavecchia, di proprietà della società Civitavecchia Fruit Forest & Terminal (CFFT).

Stazione di rifornimento che diventerà operativa tra febbraio e aprile 2025.

Nell’ambito dell’“Hydrogen Valley” la CFFT ha, inoltre, concluso un importante accordo con la Ansaldo Green Tech per l'acquisto e installazione nell’interporto di un elettrolizzatore che permetterà di generare 200 tonnellate annue di idrogeno verde.

La consegna dell’impianto è prevista entro la fine del prossimo anno.

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